Ho cominciato a leggere “Americanah” e, in perfetta filosofia #tantopercominciare, ve ne parlo molto prima di finirlo. Perché, dopo poche pagine, ho già trovato due consonanze, due di quei rari momenti in cui ciò che si legge o si guarda o si ascolta vibra a una frequenza multipla rispetto alla frequenza del proprio pensiero e immediatamente si percepisce l’importanza di entrambi, pensiero ed evento. Chiamatela ispirazione, intuizione o bellezza, è molto meno evanescente e soggettiva di quanto si pensi, alla fin fine è una questione di fisica, è armonia. E le due armoniche trovate in questo libro, che ve lo dico a fare, sono una fine e un inizio: Per chi scrivo? La fine Ifemelu ha una borsa di studio a Princeton grazie a Razzabuglio, un blog che raccoglie “varie osservazioni sui Neri Americani (un tempo noti come Negri) da parte di una Nera Non Americana”… “Il suo ex blog, ormai. Aveva scritto l’ultimo post solo qualche giorno prima, seguito da duecentosessantaquattro commenti”… Tutti quei lettori che linkavano e condividevano i suoi scritti, “snocciolavano statistiche e usavano nei commenti termini come ‘reificare’, le avevano sempre messo l’ansia, la smania di rinnovarsi e far colpo”…”Più scriveva, più diventava insicura. A ogni post grattava via un’altra scaglia di sé, finché non si ritrovò nuda e falsa”. È vero, succede! Dire che lo si fa per sé è un vezzo, si scrive per gli altri. È lui! L’inizio Al ballo del liceo a Lagos, Nigeria, due ragazzi Kayode e Obinze, parlano con due ragazze Ifemelu e Ginika. Non è un incontro casuale, Kayode ha chiesto a Ifemelu di trovare un’amica per Obinze appena trasferitosi in città. Entrambi hanno pensato a Ginika, bella, raffinata e, come Obinze, figlia di professori universitari colti e benestanti. Ma le cose non vanno come dovrebbero, Obinze rivolge sorrisi distaccati a Ginika e indugia con lo sguardo su Ifemelu. “Non avrebbe saputo dire quando, ma a un certo punto, mentre Kayode parlava, Ifemelu si accorse che dentro di lei stava accadendo qualcosa di strano. Un risveglio, un inizio. Capì, a un tratto, che voleva respirare la stessa aria di Obinze.” Innamorarsi è il migliore degli incipit. Ne ho ancora per 374 pagine e potrei pentirmene, ma per ora mi sento di consigliare Americanah, terzo romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie, anche per scoprire un po’ come è che vede il mondo una donna nigeriana del ’77. Una storia una traccia: note musicali a pie’ di pagina
Americanah: due consonanze

Visto che condividiamo la passione per la lettura, ti raccomando ad occhi chiusi il libro di cui ho parlato in questo mio post: https://wwayne.wordpress.com/2014/11/20/amori-proibiti/. 🙂
La recensione fa voglia! Quando la narrativa racconta i nostri spazi e il nostro territorio diventa bellissima e pericolosa! Grazie del consiglio, ora ti seguo 🙂
Anch’io! 🙂 Il libro puoi comprarlo qui: http://www.fratinieditore.it/elegia_provinciale_micheli.html. Grazie a te per la risposta, e buone letture! 🙂