L’insana idea
Se la Strega Crudele invece è Mario / e mette la marija dentro le mele? / Si apre nelle favole un divario / Partono nuove storie, spiegan le vele. / Per fare questo blog un po’ più vario / provo a contare fiabe all’incontrario. / Magari per stravolgere l’inizio / dell’abitudine perderò il vizio.
La nuova Biancaneve: chi non lavora…
Beata nella teca di cristallo / sognava storie lisce come il vetro / fu baciata dal tizio col cavallo, / tornò schiava dei sette sotto il metro. / E se, ingenua, ne chiede di corallo / ha mille perle di sudore indietro / Così fa “Scordati l’amor carnale, / Azzurro! E niente “per sempre” finale”.
I tre porcellini nella bolla
All’improvviso si sono trovati homelèss / senza pietra, né paglia e d’umor cupo / quei famosi porcellini, tutti e très / ormai giunti sull’orlo del dirupo. / Coi denti fuori e un’iniezione di stress / la novella gliel’ha data il lupo: / “Avevate a non accendere il subprime / Son desolato, ma è finito il time!”
Cenerentola, game over!
“Tesoro, bella la vita del ballo, / ma non ci son più soldi né scarpette. / A forza di stonarci con lo sballo / non abbiamo nemmeno il pane a fette” / “Gioia, io non ho mai avuto neanche un callo, / ma tu le conosci bene le servette”. / Così lui che le diceva Venere / la rispedì dritta nella cenere.
L’ovvia conclusione
Mi chiedo se sia un arido esercizio / un appunto ingiallito del liceo. / Mi rispondo felice a precipizio / chi se ne frega, puppa, marameo. / Di provar tutto non si perde il vizio / la mia ricetta è faccio, sfaccio, ricreo. / Dell’ingegno esplori l’universo? / Parti dalla fine, pensa diverso!