Chissà se danno le spalle al mare perché è da lì che vengono e non vogliono più saperne. Chissà se restano vestiti dove noi ci spogliamo perché nascondono il segreto dello stare bene. Chissà se se ne stanno così stretti gli uni agli altri perché hanno provato che essere davvero soli fa paura. Non importa chi sono o come sono. Braccianti, ingegneri, operaie, infermiere, enigmatici, fastidiosi, affascinanti, prepotenti, strani, diversi, altri, comunque, meritano rispetto. Loro sanno cos’è un nuovo inizio, sanno cosa significa abbandonare la terra che li ha visti crescere per coltivarne un’altra, nella speranza che questa li accolga. Ogni giorno sono narratori e protagonisti di storie nuove, le loro e quelle dei loro figli, e ogni giorno lavorano perché queste storie finiscano bene. Certo non
mi piacerebbe vivere le loro vite, ma vorrei muovermi con lo stesso coraggio.
Chissà se, ad avere coraggio,…

Ma come si fa ad intervenire su un blog altrui? Aspe che provo a seguire le tue istruzioni….
coraggio, mi interessa!
“Certo non mi piacerebbe vivere le loro vite, ma vorrei muovermi con lo stesso coraggio”. E non misuro il coraggio che richiede la mia vita, qui ed ora. Trascorro una tossica vita intensissima tutti i santi sette giorni delle mie brevissime 49 settimane annue. Vivo giornate intense e improduttive che sembrano non finire in nessun week end. Il tempo si consuma nel cumulo intricato di cose da fare. Tutte urgenti. Tutte improcastinabili. Le mini trasferte verso la scuola – 4 km, ma ci vuol la macchina – per portare i due piccoli e riprenderli alle 16:00. L’ufficio dove un part-time che pareva salvifico ha creato un mostro professionale che deve rispondere 22 ore al giorno sul tablet, al telefono o alle email. Una prospettiva di riqualificazione personale nel tessuto sociale: l’ iscrizione all’ennesimo Gruppo Culturale che propone eccellenti finalità ma manca di tutto: fondi, sede, soci “trainanti” o semplicemente motivati.
Fortuna che ci sono gli amici…. che mi rubano il sonno con il classico “plin” a tue tacche di volume dalle 11 di sera. Colpa loro? No, mia. Da quando ho scritto su “whatsapp” che non rispondo alle telefonate ma preferisco i messaggini sul tardi, con calma,…dopo cena!
Maledetta flessibilità